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Tra reti di canali, suggestivi ponti e paesaggi rurali
La bonifica del Veneto Orientale
L’area dell’Ecomuseo Aquae si riferisce al comprensorio di Bonifica Veneto Orientale che, come descritto dal Masterplan della Mobilità Sostenibile della Venezia Orientale, ha un’estensione totale di 113 mila ettari, con un assetto altimetrico degradante da +14m a – 3m rispetto al livello medio sul mare. Il territorio comprende 4 grandi sistemi idraulici:
- fiumi montani (Piave, Livenza, Tagliamento);
- corsi d’acqua intermedi (Sile, Brian, Malgher-Loncon, Lemene);
- drenaggio locale delle pianure;
- sistema lagunare e costiero.
Nelle aree sotto il livello del mare (70% del Veneto orientale) il territorio è mantenuto asciutto artificialmente da 81 impianti idrovori, che sollevano 439mila litri acqua/secondo.
La bonifica rappresenta la grande trasformazione del territorio in termini non solo ambientali e di paesaggio, ma anche dal punto di vista sociale, economico e di approccio al pensiero della vita in quest’area. Dall’opera di centuriazione, ai Consorzi di Scolo e Difesa, agli interventi idraulici della Serenissima, le pagine più note riguardano le esperienze ottocentesche e novecentesche, passando dalla stagione dei pionieri delle bonifiche private alla nascita dei primi Consorzi di Bonifica all’inizio del Novecento, fino alla successiva fase della cosiddetta “bonifica integrale”.
L’opera di bonifica, nel suo complesso, si tradusse in segni che ad oggi ancora distinguono diffusamente il territorio all’insegna dell’acqua tra impianti idrovori e altri manufatti idraulici, reti di canali, suggestivi ponti ed edifici che caratterizzano il paesaggio rurale.
Alcune progettualità concretizzate negli anni ne hanno analizzato alcuni aspetti.
Tra queste, ad esempio “PIA RURALE BASSO PIAVE: Percorsi storici di terra e acqua: un paesaggio rurale da salvaguardare” che ha coinvolto i Comuni di San Donà di Piave, Fossalta di Piave, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave e Quarto d’Altino e oltre a questo il Rapporto finale dell’Osservatorio sul Paesaggio del Veneto Orientale.
La necessaria opera di ricostruzione di queste terre in seguito alle distruzioni della Grande Guerra che coinvolse drammaticamente il territorio del Veneto Orientale, segnò l’occasione per ripensare la stessa opera di bonifica. Dal 23-25 Marzo 1922 presso il Teatro Sociale di San Donà di Piave si tenne quindi lo storico Congresso Regionale Veneto delle Bonifiche, che ebbe tra le anime ferventi Silvio Trentin e che ad oggi rappresenta una pietra miliare della storia della bonifica italiana.
Terrevolute-Festival della Bonifica, promosso da ANBI Veneto e dall’Università di Padova e che interessa particolarmente il comprensorio del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale con iniziative diffuse, ha accompagnato queste terre verso il centenario dell’importante congresso nel 2022.