La Grande Guerra

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L'acqua come strategia, risorsa e difesa

La Grande Guerra

L’acqua è ciò che caratterizza queste terre anche in relazione alla Grande Guerra, tra prima linea e retrovie. L’area fu in particolare segnata dagli eventi successivi a Caporetto (24 ottobre 1917), quando l’ultimo baluardo della difesa italiana divenne il fiume Piave, segnando l’inizio dell’occupazione austro-ungarica di molti paesi e l’esodo dei civili sia verso altre zone d’Italia sia in zona occupata. Fu allora che l’acqua divenne strategia per ostacolare la rapida avanzata austro-ungarica.

Oltre a quella del Piave, fu determinante la rete degli altri corsi d’acqua e dei canali per i rifornimenti e gli spostamenti, con distruzione di numerose infrastrutture, quali i ponti principali.
Altrettanto decisiva fu l’acqua della bonifica. Il Regio Esercito scelse infatti la compromissione degli impianti idrovori che provocò il ritorno di estese paludi con la conseguente recrudescenza della malaria, altra ingente causa di morte di soldati e civili, oltre alla fame e alla successiva epidemia di Spagnola. L’esercito occupante si adoperò quindi per il ripristino necessario e il funzionamento dei manufatti idrovori.

La situazione si invertì dopo la Battaglia del Solstizio quando, per proteggere la ritirata, furono invece gli austro-ungarici a danneggiare gli impianti per ricreare strategicamente allagamenti a ostacolo degli italiani.

La Grande Guerra creò un paesaggio diverso, non solo in città completamente rase al suolo che videro un volto nuovo con la ricostruzione, ma anche in una dimensione della natura stravolta, in nuove presenze caratterizzate originariamente da piccoli e diffusi cimiteri militari e ancor oggi da sacrari, cippi, lapidi e monumenti che rappresentano punti di riconoscimento e di cerimonie tradizionali per le comunità locali.

In occasione del Centenario della Grande Guerra, alcune municipalità tra Livenza, Piave, Sile e parte della costa hanno collaborato per la costruzione di una memoria condivisa del periodo accomunata dalla natura anfibia dell’area di riferimento. È nato così il progetto La Grande Guerra tra terra ed acqua. Storie e memorie nelle terre basse tra Livenza, Piave e Sile fino al mare che ha visto la collaborazione tra i comuni di Ceggia, Eraclea, Fossalta di Piave, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Quarto d’Altino, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Torre di Mosto. L’esperienza ha portato alla realizzazione di un volume e di un sito, favorendo il coinvolgimento degli storici locali dei vari comuni.

Il ricordo della Grande Guerra (e una dimensione legata a un immaginario di terre di pace) sta vedendo inoltre lo sviluppo di una progettualità Interreg Italia-SloveniaWalk of Peace” che, attraverso la Regione Veneto, interessa più comuni con la produzione di un itinerario. Il progetto, tra le varie azioni, ha previsto anche interventi in alcuni comuni in relazione a strutture museali: San Donà di Piave presso il MUB – Museo della Bonifica, con la sezione “Grande Guerra e bonifica” e Cavallino-Treporti presso il Museo della Batteria V. Pisani.

Ciò si aggiunge ad altre progettualità quali ad esempio quella di carattere regionale legata al portaleVeneto Grande Guerra” o altri circuiti di visita nel territorio come “La Via dei Forti” a Cavallino-Treporti o il progettoAcque di Battaglia” di Jesolo, o i segni della memoria legati ad Hemingway nel comune di Fossalta di Piave.