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Percorso ciclabile 6
Tra mulini, prati e abbazie
Portogruaro, Summaga, Pradipozzo, Belfiore, Blessaglia, Cinto Caomaggiore, Sesto al Reghena, Bagnarola, Saletto, Cordovado, Mulino Stalis, Mulino di Bagnara, Mulino di Boldara, Portovecchio
- Difficoltà: Facile
- Durata: 3 ore
Mappa del percorso ciclabile
Descrizione del percorso ciclabile
Partenza/arrivo: Portogruaro, Piazza della Repubblica.
Dalla piazza antistante il bellissimo Palazzo Municipale (secoli XIII e XV), per uscire dalla città, ci si sposta verso Via Mazzini e Viale Cadorna. Si prosegue quindi su Viale Treviso giungendo alla grande “Rotatoria degli Alpini” che si percorre per intero prendendo l’ultima uscita. Via Masata e Via Montecassino ci portano in centro a Summaga.
Qui si consiglia una prima sosta per visitare l’Abbazia Benedettina, fondata tra il X e l’XI secolo, che conserva al suo interno pregevoli affreschi romanici della seconda metà del 1200. Dopo la visita si ritorna su Via Montecassino e si pedala a destra lungo Via Franca e Via Fornace fino a Pradipozzo.
Dal centro di questa frazione si continua per Via Staimbeck e poi per Via Lison fino ad arrivare all’antico borgo rurale di Belfiore (oggi frazione di Pramaggiore) dove, immersi in un grande parco, si trovano il Mulino di Belfiore, costruito lungo il corso del fiume Loncon, e la Villa Dalla Pasqua Venier, edificata presumibilmente nel secolo XV.
Volgendo le spalle al mulino si prosegue a sinistra lungo la Provinciale 60 e, al successivo incrocio, ancora a sinistra lungo la Provinciale 53 fino a Blessaglia poi a destra verso Pramaggiore e Cinto Caomaggiore.
Dal centro di quest’ultima cittadina si pedala per Via Umberto Grandis costeggiando l’oasi naturalistica dei laghi Acco. Poco dopo si attraversa la località di Mure e, di seguito, i Prati Burovich: un complesso di prati posti sulla sinistra del fiume Reghena, larghi una trentina di metri e separati dalle alberate che fiancheggiano i fossati. Un’area di una decina di ettari (che molti definiscono un “complesso architettonico vegetale”) che offre un habitat ad una variegata avifauna.
Dopo l’attraversamento dei prati Burovich si arriva nel centro storico di Sesto al Reghena dove è d’obbligo una visita all’Abbazia Benedettina di S. Maria in Silvis: fondata nella prima metà dell’VIII secolo ha subito numerose modifiche fino all’attuale aspetto di una grande costruzione romanica armoniosa e singolare. Conserva un ciclo di affreschi di scuola giottesca.
Lasciata l’Abbazia si prosegue sulla centralissima Via Roma e, usciti dalla cinta muraria, a sinistra per Via Zanardini fino alla località di Levada dove si svolta a sinistra per Via Piave. Percorsi circa 300 m si prende una strada sterrata sulla destra che, dopo circa 1,8 km, con una deviazione in sinistra, ci porta alla suggestiva chiesetta campestre di S. Pietro (sec. XI).
Continuando su Via S. Pietro si ritorna su Via Piave, quindi Via Versiola, arrivando alla frazione di Bagnarola.
Si procede a destra lungo Via Teglio, Via Monte Santo, Via Piramidi, Via Freschi e Via Ramuscello. Alla fine di quest’ultima strada si svolta a destra percorrendo la ciclabile che fiancheggia la S.P. 8 fino alla località di Saletto-Bando (km 36,7 del nostro percorso). Qui imbocchiamo una strada bianca sulla destra (Via Comugne) che ci conduce sulla S.P. 13 che percorriamo a destra (Via Morsano) fino ad arrivare al bel borgo medievale di Cordovado con il suo Castello, le Mura e il Duomo di S. Andrea (sec. XV). Usciamo da Cordovado imboccando Via Venchiaredo.
Dopo aver oltrepassato due laghetti una breve deviazione sulla sinistra ci consente di visitare uno dei luoghi più importanti per la storia della letteratura del Friuli Venezia Giulia: la “Fontana di Venchiaredo”. Proprio in questo paesaggio campestre lo scrittore Ippolito Nievo ambientò alcune pagine del suo libro più famoso, “Le confessioni di un italiano”. Tornati su Via Venchiaredo continuiamo a sinistra per circa 800 metri arrivando agli antichi Molini di Stalis (sec XV) posti esattamente al confine tra Veneto e Friuli. Dopo la sosta ai molini proseguiamo fino alla fine di Via Venchiaredo svoltando quindi a destra per Via Stalis e, subito dopo, a sinistra per Via Bagnarola.
Seguendo la tabellazione del percorso ciclabile GiraLemene incontriamo, successivamente, il Mulino di Bagnarola e il Mulino di Boldara. Da qui, sempre seguendo il GiraLemene, arriviamo a Portovecchio (frazione di Portogruaro). In questa località consigliamo una visita a Villa Bombarda, immersa nel verde di un bellissimo parco con il fiume Lemene che lo attraversa. Il complesso della villa risale al 1600 ed è collocato in un ambiente particolarmente suggestivo dove erano attivi due mulini ad acqua le macine dei quali si possono ancora vedere appoggiate al muro esterno di una delle costruzioni. E’ interessante notare che all’interno di uno dei due mulini è conservato un generatore a dinamo azionato dalla ruota a pale esterna: questo impianto risale ai primi del Novecento e fu il primo fornitore di energia elettrica al borgo di Portovecchio. Continuando a seguire il Giralemene da Portovecchio rientriamo al centro di Portogruaro utilizzando i due sottopassi ciclopedonali in prossimità della stazione ferroviaria.
Schede a cura di Marco Passigato con la collaborazione di Flavio Boccato e Gianni Murer di Fiab San Donà Vivilabici.
Riferimenti siti web
Punti di interesse
Dati percorso
Lunghezza | 54 km |
Asfaltato | 80% |
Pista ciclabile | 40% |
Segnalato | 30% |
Punti di interesse | 17 |
Periodo consigliato | tutto l'anno |