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Faro di Punta Tagliamento
Il Faro di Punta Tagliamento venne acceso per la prima volta nel 1913 su un tratto del litorale veneto molto significativo per la navigazione sotto-costa; proprio lì, infatti, i depositi del Tagliamento hanno creato nel tempo una sporgenza nella linea del litorale che va dalla Laguna di Venezia a quella di Grado.
È su questa “punta” di terra che il Genio Civile edificò la torre del faro e la casa che ospitò le famiglie dei guardiani che dovevano garantirne il funzionamento, fino alla sua completa automatizzazione (1973).
Bombardato dall’esercito austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale, fu ricostruito al termine del conflitto. Fino al 1952 era alimentato a gas, in quanto l’area non era collegata alla rete elettrica.
Il Faro, che ha potuto osservare in silenzio la nascita e lo sviluppo urbanistico di quella che diventerà Bibione, è inserito in un contesto naturale mai interessato dall’urbanizzazione, che possiamo considerare una cartolina della costa di un tempo: la duna sabbiosa, la macchia mediterranea e la foresta litoranea.
L’edificio del faro, recentemente restaurato (2015) e raggiungibile solo a piedi o in bicicletta attraverso percorsi panoramici immersi nella natura, dal 2021 ospita la mostra LuMe – Storie di Luce e Memorie sulla storia del faro stesso e l’allestimento multimediale del Progetto PRIMIS sulla minoranza friulanofona nel Veneto Orientale. Costituisce inoltre un punto di sosta e ristoro per i numerosi visitatori che esplorano l’area a piedi o in bicicletta, che qui potranno trovare servizi igienici, distributori di bevande e snack e tavoli con panche ed è anche adibito a ufficio di stato civile per la celebrazione di matrimoni.
È visitabile tutti i giorni da maggio a settembre, nei weekend di aprile e ottobre e in alcune giornate durante le festività natalizie.